domenica 28 settembre 2014

Scoperti fossili diversi da ogni specie vivente.

Vissuti 600 milioni di anni fa.

Sembrano alieni, ma sono i microrganismi che popolavano la Terra 600 milioni di anni fa. Sono totalmente diversi da qualsiasi altro essere vivente attuale e la loro storia è un enigma. Di certo, secondo i ricercatori che li descrivono sulla rivista Nature, appartenevano a un gruppo diverso da quello degli antenati comuni agli esseri che oggi vivono sul nostro pianeta.

Sono stati scoperti nella Cina meridionale, nella zona chiamata Formazione Doushantuo, dal gruppo coordinato da Shuhai Xiao, del dipartimento di Geoscienze del Virginia Tech, del quale fanno parte ricercatori dell'Accademia Cinese della Scienze. I fossili sono minuscole sfere assemblate all'interno di un'unica sfera e ricordano l'aspetto di una cellula nel piano del processo di divisione. Erano composti da più cellule e probabilmente appartenevano a un gruppo di animali vissuto prima della grande ''esplosione di vita'' del Cambriano, il periodo compreso fra 485 e 2 milioni di anni fa nel quale è comparso un grandissimo numero di specie.

Secondo i ricercatori i fossili a forma di sfera non possono essere considerati progenitori di nessuna specie attualmente esistente. Sono invece l'occasione per gettare uno sguardo sull'evoluzione dei primissimi esseri multicellulari complessi comparsi sulla Terra. Sono anche diversi dagli altri organismi scoperti in passato nella stessa regione, celebre per l'abbondanza di microfossili, e che potrebbero appartenere a gruppi noti di viventi, come batteri, alghe e perfino embrioni di animali.

I nuovi fossili non sembrano essere nulla del genere, ma di certo - osservano i ricercatori - erano organismi complessi, con cellule capaci di differenziarsi e di programmare la loro morte, cellule germinali destinate alla riproduzione. Non erano quindi forme di vita elementari come i batteri, ma qualcosa di molto più vicino agli organismi multicellulari più complessi. Adesso la sfida è riuscire a trovare loro un posto nell'albero dell'Evoluzione.

Kitsune.

tratto da: ansa

domenica 21 settembre 2014

Scoperto il segreto delle galassie a disco.

Nascono da 'fusioni' cosmiche.

Scoperto il segreto delle galassie a disco, come la nostra Via Lattea, e del perchè sono così comuni nel nostro Universo. Un gruppo di ricercatori, coordinati da Junko Ueda della Japan Society for the Promotion of Science, grazie alle osservazioni compiute con Alma (l'osservatorio astronomico internazionale in Cile), e altri radiotelescopi, hanno trovato le prove che le fusioni di galassie non portano necessariamente alla formazione di galassie ellittiche, ma formano invece molto spesso galassie a disco.
Come spiega lo studio pubblicato sull'Astrophysical Journal Supplement, la maggior parte delle collisioni di galassie nell'universo vicino a noi, cioè a una distanza compresa tra i 40 e 600 milioni di anni-luce dalla Terra, si conclude con la formazione di galassie a disco, che comprendono anche quelle a spirale come la Via Lattea e le galassie lenticolari. Sono composte da regioni di polvere e gas a forma di 'frittella', e sono diverse dalle galassie ellittiche. Per molto tempo gli astronomi hanno ritenuto che le galassie a disco in fusione formassero, alla fine, una galassia a forma ellittica. Durante questi violenti scontri le galassie aumentano la massa mentre si fondono o si mangiano a vicenda, e cambiano anche forma nel tempo.

Per capire qual è la forma finale delle galassie dopo la fusione, gli astronomi hanno studiato la distribuzione di gas in 37 galassie che si trovano nelle fasi finali della collisione, scoprendo così che in quasi tutte le fusioni il gas molecolare è a forma di 'frittella', il che vuol dire che si tratta di galassie a disco in formazione. ''È un inaspettato passo da gigante verso la comprensione del mistero della nascita delle galassie a disco - commenta Ueda - Ora dobbiamo concentrarci sulla formazione di stelle in questi dischi di gas e guardare a maggiore distanza nell'universo''.

Kitsune.

tratto da: ansa 

sabato 20 settembre 2014

Gli europei moderni discendono da tre 'nonni'.

Dna svela anche la parentela con gli indiani d'America.

Sono almeno tre i 'nonni' degli europei moderni. Le antiche popolazioni da cui discendono sono infatti tre e non due, come si era ipotizzato finora: oltre ai cacciatori-raccoglitori originari dell'Europa occidentale e ai primi agricoltori giunti dal Vicino Oriente, è stata identificata anche una terza popolazione che sarebbe arrivata successivamente dal nord dell'Eurasia e da cui discenderebbero pure i primi nativi americani.

Il clamoroso risultato, che ridisegna e amplia il nostro albero genealogico, si deve ad un gruppo di oltre cento ricercatori di tutto il mondo coordinati da David Reich della Harvard medical School di Boston. Il loro studio, che conquista la copertina di Nature, ha messo a confronto il Dna di oltre duemila europei moderni con quello di otto cacciatori-raccoglitori vissuti 8.000 anni fa in Lussemburgo e Svezia, un antico agricoltore di 7.000 anni fa vissuto in Germania e altre sequenza genetiche ricavate da reperti come quelli della mummia Oetzi trovata al confine tra Italia e Austria.

All'inizio dello studio, l'antica popolazione proveniente dal nord dell'Eurasia era considerata dai ricercatori come un 'fantasma': tracce della sua esistenza erano state trovate solo nel Dna dei discendenti moderni. La svolta è arrivata nel 2013, quando in Siberia sono stati trovati i primi reperti ricondubicili a questo antico gruppo, ovvero gli scheletri di due individui vissuti tra 17.000 e 24.000 anni fa.
Dall'analisi dei genomi è poi emersa un'altra importante novità che riguarda i primi agricoltori giunti in Europa dal Vicino oriente circa 8.000 anni fa. Il loro Dna deriverebbe da un altro antichissimo gruppo, battezzato come 'popolazione euroasiatica basale', che è stata la prima a separarsi dal grande gruppo delle popolazioni non-africane

Kitsune.

tratto da: ansa 

lunedì 15 settembre 2014

'Intraviste' nuvole di ghiaccio d'acqua fuori dal Sistema Solare.

A 7 anni luce dalla Terra, ma servono ulteriori conferme.

Nuvole d'acqua ghiacciata 'intraviste' per la prima volta al di fuori del nostro Sistema Solare, si troverebbero nell'atmosfera di una nana bruna, un 'ibrido' tra una stella e un pianeta gigante. Sono descritte sulla rivista Astrophysical Journal Letters dal gruppo dell'Istituto Carnegie di Washington coordinato da Jacqueline Faherty, che le ha osservate grazie al telescopio Magellano Baade.
Quello che hanno visto gli astronomi non sarebbero semplici tracce di vapore d'acqua, ma vere e proprie formazioni nuvolose simili ma la scoperta, accolta con una certa perplessita' dalla comunita' scientifica, ha bisogno ancora di essere confermata da strumenti piu' potenti.

Le nuvole individuate si troverebbero nell'atmosfera di Wise J0855-0714, una nana bruna individuata per la prima volta dal telescopio spaziale Wise nel 2010 a una distanza di appena 7,3 anni luce dalla Terra. Wise J0855-0714 ha una massa circa 3 volte piu' grande del nostro Giove quindi non e' abbastanza grande per riuscire ad 'innescare' le reazioni nucleari che la trasformerebbero in una vera stella ma e' anche troppo grande per poter essere definita come un pianeta. Si tratta dunque di uno strano 'ibrido' definito come nana bruna (non e' luminosa) ma il cui studio permette di comprendere molti dettagli sull'evoluzione delle stelle. Le osservazioni avrebbero mostrato la presenza di acqua ghiacciata nell'atmosfera 'raggruppata' a formare nuvole.

Per Patrizia Caraveo, direttrice dell'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) "sarebbe la prima volta che si osserva una copertura nuvolosa fatta di cristalli di ghiaccio su un corpo al di fuori del Sistema Solare, ma e' molto difficile confermarne la scoperta: le tracce osservate sono quasi nulle, con i dati attuali". Per averne certezza, ammettono anche gli stessi ricercatori, bisognera' attendere nuove osservazioni che verranno effettuate dal prossimo telescopio spaziale James Webb, il successore di Hubble, che verra' lanciato nei prossimi anni.

Kitsune.

tratto da: ansa 

venerdì 12 settembre 2014

Tempesta solare in arrivo: allerta per il 13 settembre.

A rischio reti elettriche con conseguenti possibili black out.

Il 13 settembre potrebbe essere un giorno difficile per la normale vita dell'uomo moderno sulla Terra. La Nasa ha diramato un annuncio in cui si avverte che proprio in quella data è attesa una tempesta solare che potrebbe avere conseguenze devastanti per il nostro pianeta. I principali rischi potrebbero coinvolgere le telecomunicazioni, i trasporti e le linee elettriche.  Il Solar Dynamics Observatory ha ripreso una "tempesta geomagnetica moderata (G2) avvenuta in seguito ad un'espulsione di massa coronale associata ad un brillamento di classe X1.6", il tutto registrato lo scorso 10 Settembre 2014.
 Nei giorni scorsi i Governi di tutto il mondo sono stati invitati a prendere precauzioni specifiche in previsione dell'evento, per evitare criticità che potrebbero avere conseguenze difficili da risolvere. In Italia un gruppo di scienziati riuniti nello Space Weather Italian Community, sta lavorando per coordinarsi con altri gruppi in Europa e far fronte agli effetti della tempesta, che potrebbero essere anche di lunga durata.

Lo Space Weather Prediction Center della NASA ha reso noto che dalle emissioni radio ottenute dalle onde d'urto del fronte dell'espulsione di massa coronale, la nube si muoveva attraverso l'atmosfera solare a velocità di 3750 km/secondo. L'origine del brillamento è un gruppo di macchie solari chiamate AR2158 e potrebbero originare altre esplosioni in futuro. Sia la AR2158 che la AR2157 sono molto instabili e potrebbero tornare a colpire nelle prossime settimane. 

Il nostro pianeta non è nuovo a questi eventi: altri due eventi simili a quello atteso sono stati registrati nell 16 agosto 1989 e nel 2 aprile 2001. Quel che è certo è che è necessario prepararsi per affrontare eventuali blackout, blocco del sistema delle telecomunicazioni e tilt dei satelliti GPS, elementi fondamentali nella vita moderna dell'uomo sulla Terra. Senza di essi potremmo avere a che fare con un vero e proprio disastro. Proprio per questo motivo sono nati dei gruppi di ricerca che stanno lavorando per predisporre tutte le misure di sicurezza ottimali. 

Lo Space Weather Prediction Center comunque invita a non perdere la calma, indicando una conseguenza consolatoria: la possibilità di osservare bellissime aurore polari causate dall'interazione delle particelle solari con l'atmosfera terrestre.

Kitsune.

tratto da: fonte 

lunedì 8 settembre 2014

Titanosauro, il più grande di tutti.

Ritrovati i resti del dinosauro più grande di sempre.
Sono stati scoperti in Argentina i resti, quasi completi, del più grande dinosauro che sia mai esistito, risalente a 77 milioni di anni fa. Si tratta di una nuova specie erbivora, ribattezzata Dreadnoughtus. Alto 26 metri e del peso di 65 tonnellate popolava le foreste temperate del Sud America.

Pesava 65 tonnellate ed era lungo quasi 26 metri l'esemplare di dinosauro Dreadnoughtus trovato in Patagonia nel 2005. La scoperta, pubblicata su Scientific Reports lo scorso 4 settembre, è opera di un gruppo internazionale di ricerca coordinato da Kenneth Lacovara dell'Università Drexel di Philadelphia. Secondo il ricercatore, si tratta "del miglior ritrovamento di qualsiasi creatura gigante che abbia mia camminato sul nostro pianeta". Il nuovo dinosauro apparteneva ad un gruppo di grandi mangiatori di piante conosciuto come titanosauri. "Questo animale è stato probabilmente sepolto in fretta da un fiume in piena che ha rotto il suo argine naturale, trasformando il terreno in sabbie mobili. La sepoltura rapida e profonda del corpo ci ha regalato una straordinaria completezza. La sua sfortuna è stata la nostra fortuna", ha concluso il ricercatore

Kitsune.

tratto da: RaiNews


venerdì 5 settembre 2014

ExoMars, la rotta per Marte passa per l'Italia.

C'è molta tecnologia italiana nella seconda sonda europea diretta verso il Pianeta Rosso. Il lancio è previsto per il mese di gennaio 2016. Studierà l'ambiente marziano e cercherà tracce di vita.

Nasce da una collaborazione tra l'Agenzia spaziale europea (Esa) e l'omologa russa Roscosmos, ma gran parte della tecnologia a bordo e diversi aspetti della missione sono italiani. La seconda sonda europea diretta verso Marte, ExoMars, sta prendendo forma: il lancio verso il Pianeta Rosso è previsto per il gennaio 2016.
Due missioni tra il 2016 e il 2018
La missione cercherà tracce di vita passata e presente su Marte e punta ad aumentare le conoscenze sull'ambiente marziano, anche dal punto di vista meteorologico, in vista di future missioni umane. "Il progetto ExoMars consta di due diverse missioni – spiega Maria Quaglino, responsabile dello stabilimento torinese di Thales Alenia Space che sta mettendo a punto i diversi componenti della sonda - quella del 2016 che atterrerà su Marte e quella del 2018 che, invece, farà atterrare un rover che sarà controllato da Thales Alenia Space in particolare dal centro di controllo Altec di Torino".
Molta tecnologia italiana 
Gli strumenti italiani su ExoMars, realizzati da Thales e da Selex Galileo, sono quattro. Si tratta di una grande sfida per l'industria aerospaziale europea ed è la seconda sonda dell’Esa verso Marte dopo la Mars Express nel 2003.
Rispetto al rover Curiosity della Nasa, quello di ExoMars avrà anche una trivella in grado di penetrare nel suolo fino a 2 metri di profondità messa a punto dal Politecnico di Milano.

Kitsune.

tratto da: RaiNews 

giovedì 4 settembre 2014

Scosse ravvicinate possono potenziare gli effetti di un terremoto. (200° post !)

Precedente avvenuto in Irpinia, dovuto alla 'somma' delle scosse.

Scosse di terremoto ravvicinate possono 'sommarsi' ed avere effetti ancora più distruttivi: è quello che avvenne nel terremoto dell'Irpinia e che potrebbe succedere anche in futuro in altre regioni italiane. A scoprirlo è un gruppo di ricerca italiano dell'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (Ingv) in un articolo pubblicato su Seismological Research Letters.

“In Italia – ha spiegato Anna Tramelli, una delle responsabili dello studio – di solito abbiamo sismi di magnitudo moderata ma che possono avvenire in rapida successione tanto da potersi 'sommare' amplificandone gli effetti. E' quello che è avvenuto nel terremoto del 1980 in Irpinia dove si hanno avute 3 scosse simili a distanza di pochi secondi. Abbiamo scoperto che le scosse si sono così 'sommate', tanto da essere stato percepito come un unico sisma, producendo i danni che conosciamo”.

Analizzando altri terremoti, quelli in Umbria e Marche (1997-98) e in Emilia (2012), dove si sono registrate numerose scosse superiori a magnitudo 5 ma con intervalli di diversi giorni, i ricercatori hanno simulato quello che sarebbe potuto accadere se le scosse fossero state più ravvicinate, come in Irpinia.

“Abbiamo verificato – ha spiegato Tramelli – che il sisma ne sarebbe stato amplificato provocando danni ancora maggiori, due scosse consecutive di magnitudo 5.8 potrebbero infatti avere l'effetto di un terremoto di magnitudo 6 in termini di rilascio di energia”. Scosse così ravvicinate possono avvenire, come nel caso dell'Irpinia, e la scoperta di questo fenomeno di 'amplificazione' suggerisce che l'intensità dei terremoti potrebbe superare i limiti previsti dalle mappe di rischio delle aree di moderata pericolosità sismica.

Kitsune.

tratto da: ansa 

martedì 2 settembre 2014

Magazine illogica

Ecco qua la sorpresa! come avrete capito dal titolo abbiamo pubblicato il primo magazine ufficiale di illogica, i magazine li potete trovare nella pagina "Magazine"!.

speriamo che vi piaccia questa sorpresa! :)

Ci scusiamo per il ritardo, ma abbiamo avuto problemi con il servizio.

Kitsune.



ILLOGICA

Vi vogliamo riproporvi il primo post pubblicato su illogica! il 2 settembre 2013.

-ILLOGICA-

Che non è regolato o guidato dalla logica e, per
estensione, dal buon senso?.  


Kitsune. 





Auguri ILLOGICA!!!

Esatto oggi è il compleanno di illogica! compie un anno!

Siamo molto felici di come siamo riusciti  a sviluppare  questo sito, ma abbiamo ancora molte novità da aggiungere!






Vi anticipiamo alcune novità che introdurremo molto presto:

- un nuovo forum! (il forum diventerà il cuore del sito)
- ci siamo dati un obbiettivo per l'anno a venire vogliomo pubblicare 365 post
- rifaremo da 0 l'app e la webapp
- aumenteremo le notizie!

e..

illogica e il team hanno deciso di farvi una sorpresa, anche se non è il vostro compleanno :) , per la sorpresa dovete aspettare le 21.30 di questa sera, a dopo! :)

Kitsune.