sabato 28 febbraio 2015

Lunga vita e prosperità

Leonard Nimoy
L’attore aveva 83 anni. L’ultimo tweet: «Una vita è come un giardino. Momenti perfetti si possono vivere, ma non preservare, se non nella memoria. Lunga vita e prosperità»

Durò solo tre stagioni televisive, dal 1966 al ’69, eppure Star Trek fu un fenomeno di cui ci si ricorda ancora oggi a quasi 50 anni di distanza. La prima immagine che viene in mente a ricordare quella storica serie tv è proprio quella di lui, Leonard Nimoy, interprete del famoso signor Spock, metà umano e metà alieno, con le sue orecchie a punta, le sopracciglia all’insù e il saluto con indice e medio separati da anulare e mignolo, la mano alzata mentre pronuncia le parole: «Vivi a lungo e prospera». Leonard Nimoy è mancato venerdì mattina, nella sua casa di Bel Air, sulle colline di Los Angeles dopo una lunga malattia ai polmoni. Aveva 83 anni ed aveva accanto la moglie Susan Bay Nimoy.  

Ha usato Twitter per lasciare, domenica, ai fan un ultimo messaggio commovente: «Una vita è come un giardino. Momenti perfetti si possono vivere, ma non preservare, se non nella memoria». Poi ha concluso il messaggio con il suo famoso saluto: «Lunga vita e prosperità».




Aveva annunciato l’anno scorso di essere affetto dalla malattia che imputava ai decenni di consumo indiscriminato di sigarette, abitudine che comunque aveva cessato molti anni prima. La sua casa era un museo, dedicato alla fotografia, la sua ultima passione. Fotografava modelle grasse e nude. «Donne molto interessanti, che non sono spaventate da qualche chilogrammo di troppo ».

Kitsune

tratto da: fonte  @TheRealNimoy

giovedì 26 febbraio 2015

Scoperto un buco nero 'impossibile' e antichissimo

Rappresentazione artistica del quasar
E' gigantesco e misterioso, enigma per astrofisica

Sembra impossibile, ma esiste: è un gigantesco buco nero con una massa 12 miliardi di volte quella del Sole e nato all'alba dell'Universo, appena 900 milioni di anni dopo il Big Bang. A scovarlo è stato Xue-Bing Wu, dell'Università di Pechino, a capo del gruppo di ricerca internazionale che ha descritto su Nature questo enigmatico mostro cosmico, la cui esistenza spinge a rivedere le attuali conoscenze sulla crescita dei buchi neri.

"Il 'mistero' è come sia potuto diventare così grande in così poco tempo", ha spiegato Adriano Fontana, dell'Osservatorio Astronomico di Roma dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e a capo del Large Binocular Telescope (Lbt), uno dei telescopi che ha reso possibile la scoperta del 'mostro comico', chiamato SDSS J0100 + 2802. 

"I buchi neri - ha spiegato Fontana - crescono 'mangiando' i materiali che li circondano, polveri o stelle, e per essere così grande SDSS J0100 + 2802 deve aver mangiato tanto e molto in fretta. Non solo è uno dei più grandi buchi neri che conosciamo, ma è anche molto giovane". Un rapidità di 'ingrassare' che mette in discussione molte teorie che spiegano la crescita di questi oggetti. Esistono infatti in queste teorie dei limiti ben precisi, superati i quali il buco nero 'collassa': "una sorta di limite di 'indigestione'", ha proseguito il ricercatore italiano. Il quasar SDSS J0100 + 2802 è un vero gigante dell'universo: con una luminosità pari a 420.000 miliardi di volte quella del nostro Sole, questo nuovo quasar è 7 volte più luminoso di quello ad oggi più distante. "E pensare che finora la sua vera natura ci era sfuggita - ha precisato Fontana - invece di un buco nero supermassivo in piena attività, ai confini dell'universo, pensavamo che SDSS J0100 + 2802 fosse una 'semplice' stella".

Kitsune

tratto da: ansa

mercoledì 18 febbraio 2015

Il bimbo fantasma dell'orfanotrofio abbandonato. L'avvistamento su Google Street View

Presunto fantasma
È Google Street View a regalarci l'ennesimo dubbio sull'esistenza dei fantasmi tra di noi. L'immagine arriva dalla finestra di un orfanotrofio abbandonato di Liverpool.

Come raccontato dal Mirror la struttura è chiusa dal 1997 e da anni si inseguono legende sulla presenza di esseri sovrannaturali tra i corridoi e i letti arruginiti delle stanze. Ciò che appare dalle foto scattate da Google, è quella di un bimbo fantasma affacciato verso la strada. Una sagoma che sembra piangere, che ha terrorizzato la zona.

L'orfanotrofio in questione si chiama: "Orphan Dr, Liverpool, Regno Unito", visibile su Google Maps.


Data la scarsa qualità dell'immagine, non possiamo essere sicuri di ciò che vediamo.

Kitsune


tratto da: fonte  fonte


martedì 17 febbraio 2015

"DOBBIAMO DIRE LA VERITÀ SUGLI UFO": LA RIVELAZIONE DEL CONSIGLIERE DI OBAMA

John Podesta
John Podesta su Twitter: il mio più grande rimpianto nel 2014 è stato quello di non essere stato capace di divulgare i file sugli alieni.

Il consigliere uscente del presidente statunitense Barack Obama, John Podesta, sceglie il suo ultimo giorno di lavoro alla Casa Bianca per fare una rivelazione a sorpresa. Su Twitter Podesta scrive che il suo più grande rimpianto nel 2014 è stato quello di non essere stato capace di svelare la verità sugli Ufo:




"Dobbiamo ammettere che abbiamo incontrato gli alieni", Il tweet è destinato a scatenare molte domande e polemiche. Inoltre chi sostiene l'esistenza degli alieni pensa che il 2015 potrebbe essere un anno di svolta sull'argomento. I governi dovrebbero ammettere non solo che gli alieni esistono, ma che sono stati in contatto con loro per anni.

Kitsune

tratto da: @Podesta44  RaiNews

mercoledì 11 febbraio 2015

Scoperto il secondo nucleo della Terra

Racconterà origine e storia del pianeta

Nemmeno la fantasia di Jules Verne sarebbe arrivata a tanto nell'immaginare il viaggio al centro della Terra. Il nucleo del nostro pianeta racchiude infatti un secondo nucleo, molto piccolo e dalle caratteristiche molto diverse, che potrebbe avere molto da dire sulla formazione della Terra e sulla sua storia. Pubblicata sulla rivista Nature Geoscience, la scoperta si deve al gruppo dell'Università dell'Illinois guidato da Xiaodong Song, con la collaborazione dell'università cinese di Nanchino.

''Anche se il nucleo più interno della Terra è molto piccolo, ha caratteristiche molto interessanti. Ci può dire - osserva Song - come si è formato il nostro pianeta, può raccontarcene la storia e i processi dinamici''. A rivelare l'esistenza del secondo nucleo della Terra sono state le onde sismiche, analizzate in modo da riuscire a 'vedere' che cosa c'è molto in profondità, fino al cuore della Terra, proprio come le onde sonore permettono ai medici di osservare gli organi interni in un'ecografia.

Punto di partenza dei ricercatori sono stati i dati relativi alle onde sismiche che attraversano il centro della Terra, raccolti dai sismografi di tutto il mondo e relativi ai grandi terremoti (di magnitudo 7 o superiore) registrati fra il 1992 e il 2012. In questo modo è stato possibile 'scavare' nel nucleo della Terra e scoprire che questo ne racchiude un secondo, grande la metà.

A rivelare questo ritratto inedito del cuore del pianeta ''non sono state le prime onde sismiche generate dai terremoti, più chiare, ma quelle registrate nella 'coda' dei terremoti, che compiono tragitti più complessi'', spiega il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Come le prime, anche queste attraversano il nucleo del pianeta, ma sono in grado di raccogliere un maggior numero di informazioni durante il loro tragitto.

Per Song ''l'idea sulla quale si basa questo metodo è nota da tempo e finora è stata utilizzata per studiare fenomeni che avvengono in prossimità della superficie terrestre. La nostra idea è invece di utilizzare gli stessi dati per arrivare fino al centro della Terra''.

Studiando l'orientamento delle onde sismiche, poi, i ricercatori si sono accorti che i cristalli di ferro che rivestono il nucleo principale sono allineati diversamente da quelli che rivestono il nucleo più interno: in direzione Nord-Sud i primi e in direzione Est-Ovest i secondi. I dati indicherebbero inoltre che i due nuclei si comportano in modo diverso e l'ipotesi è che potrebbero avere una composizione differente. ''In queste differenze potrebbe essere la chiave per capire come si è evoluto il pianeta. Adesso - rilevano i ricercatori - ci troviamo letteralmente al centro della Terra''.

Kitsune

tratto da: ansa