martedì 21 aprile 2015

Mostro di Loch Ness, Google celebra l'81° anniversario della foto con un doodle

La foto scattata dal ginecologo inglese Robert Kenneth Wilson e pubblicata il 21 aprile 1934.

Era il 21 aprile 1934, esattamente 81 anni fa, quando il tabloid inglese Daily Mail pubblicò una foto scattata pochi giorni prima da un ginecologo britannico, Robert Kenneth Wilson. L'immagine sembrava mostrasse nell'acqua del lago delle Highlands, in Scozia, il collo e la testa di un animale simile ad un serpente, e venne associata a Nessie, il nome con cui veniva chiamato (e ancora oggi è così) il cosiddetto "mostro di Loch Ness". Successivamente, negli anni Ottanta, si capì che quella foto rappresentava in realtà la parte visibile fuori dall’acqua di un sottomarino giocattolo al quale era stata attaccata una sagoma a forma di testa di serpente. Una bufala, dunque. Nel 2009 un'altra immagine scattata dal satellite e comparsa su Google Earth aveva rivelato la presenza di una creatura lunga una ventina di metri, vista attraversare il lago di Loch Ness. Anche allora, la segnalazione fatta dal britannico Jason Cooke era sfumata in una serie di smentite, per approdare alla conclusione che si trattasse di un'imbarcazione. Verità o leggenda, sta di fatto che Google celebra la ricorrenza con un doodle appositamente dedicato alla creatura. Non solo: ha creato una Street View di Loch Ness a Google Maps. Un modo per far conoscere anche a chi non è stato di persona in quei luoghi cosa potrebbe nascondersi sotto quelle acque. [fonte]

domenica 12 aprile 2015

Nasa, "gli alieni? Tra 20 anni prove certe"

Non sono omini verdi, ma microrganismi.

Siamo soli nell'universo? Secondo Ellen Stofan, capo scienziato della Nasa, la risposta molto probabilmente e' no. "Abbiamo forti indicazioni che troveremo forme di vita oltre la Terra nel prossimo decennio", ha spiegato nel corso di un convegno a Washington, precisando come ci siano "molte probabilita' che nei prossimi 20 o 30 anni l'umanita' riesca a trovare le prove definitive" che confermino la presenza di forme di vita aliene su altri pianeti.

"Sappiamo dove guardare e sappiamo come guardare - ha continuato - Nella maggior dei casi abbiamo anche a disposizione la tecnologia adeguata per farlo". La scienziata capo della Nasa si e' poi affrettata a precisare che "ovviamente non stiamo parlando di omini verdi, ma di microrganismi".

Secondo Stofan, le attivita' scientifiche della Nasa hanno portato a numerose scoperte sorprendenti legate all'acqua negli ultimi anni che "forniscono l'ispirazione per continuare ad indagare le affascinanti possibilita' di altri mondi, la vita, e l'universo". "Nel corso della nostra vita, potremo finalmente rispondere alla domanda se siamo soli nel sistema solare e oltre", ha precisato.

Durante il convegno e' intervenuto anche Jim Green, direttore del dipartimento di planetologia della Nasa, il quale ha riportato i risultati di un recente studio che ha analizzato l'atmosfera sopra le calotte polari di Marte e ha accertato che oltre il 50% dell'emisfero Nord del pianeta e' stato in passato ricoperto da oceani profondi varie miglia.
Mentre il collega John Grunsfeld, ex astronauta e amministratore associato del Science Mission Directorate dell'agenzia, ha affermato: "Credo che siamo distanti circa una generazione dal raggiungimento dei limiti del nostro sistema solare, e poi l'obiettivo successivo sara' un pianeta orbitante intorno ad una stella vicina a noi".
La Nasa e l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) metteranno in campo nei prossimi anni una nuova squadra di satelliti con lo scopo principale di capire dove si 'nasconda' l'acqua, e forse la vita. Juno, Webb e Tess, per esempio, sono alcune delle ambiziose missioni che partiranno per setacciare lo spazio a caccia di tracce di vita. E per svelare i segreti dell'evoluzione dei pianeti. [fonte]

Kitsune

mercoledì 1 aprile 2015

Antartide, il giorno più caldo

ANTARTIDE, IL GIORNO PIÙ CALDO: POSSIBILE NUOVO RECORD PER IL CONTINENTE DI GHIACCIO.

Colonnina di mercurio a +17,5 gradi nella Penisola Antartica. Non ci sono precedenti simili da quando vengono effettuate le rilevazioni.

È il luogo più freddo della Terra, ma il 24 marzo scorso potrebbe aver vissuto il giorno più caldo da quanto vengono effettuate rilevazioni. Un’insolita combinazione di eventi atmosferici ha fatto schizzare verso l’alto la colonnina di mercurio nella Penisola Antartica. Nella base argentina Esperanza sono stati registrati 17,5 gradi centigradi, una temperatura da record per il Continente di ghiaccio. Il primato precedente, +15,0°C, risaliva al 1974.


17 gradi sopra la media stagionale 
In Antartide è già iniziato l’autunno, quindi la stagione più calda dovrebbe essere alle spalle. Una inusuale disposizione della corrente a getto ha invece portato forti correnti da ovest sulla Penisola Antartica, la propaggine più settentrionale del continente. Impattando sulle montagne, hanno generato intensi venti di foehn, caldi e secchi. Il 23 marzo, nella base argentina di Marambio, si è arrivati a 17,4 gradi centigradi. Il record è stato subito battuto il giorno seguente, con i 17,5 gradi della base Esperanza. In entrambi i casi, si tratta di temperature di oltre 17 gradi al di sopra della media stagionale.

Record da ufficializzare
Il record deve ancora essere ufficializzato dalla World Meteorological Organization. Il primato precedente, +15,0°C, era stato registrato il 5 gennaio 1974 nella Stazione Vanda, che si trova molto più a Sud, a 77 gradi di latitudine. La base Esperanza si trova infatti a 63 gradi sud e questo sta dividendo i meteorologi. Secondo alcuni, infatti, parte della Penisola Antartica non dovrebbe essere considerata nelle statistiche meteo dell’Antartide, almeno quella che non è oltre il circolo polare (circa 66 gradi Sud).

Riscaldamento in atto
Le temperature altissime degli ultimi giorni sono comunque un indice delle rapide trasformazioni in atto nella regione. Nelle basi Esperanza e Marambio si tratta di un caldo senza precedenti. Del resto, la Penisola Antartica è una delle zone del pianeta che stanno sperimentando maggiormente gli effetti del riscaldamento globale: secondo il British Antarctic Survey, negli ultimi 50 anni le temperature medie sono salite di 2,8° centigradi e l’87% dei ghiacciai si sta ritirando. [fonte]

Kitsune