lunedì 28 luglio 2014

Pronta la 'ricetta' per i mantelli dell'invisibilità.

Prodotte nano-stringhe d'oro 'cucite' con la luce. 

 I mantelli dell'invisibilità sono più vicini a diventare reali e per la prima volta un esperimento condotto in Gran Bretagna apre la possibilità futura di una produzione su larga scala. Descritto sulla rivista Nature Communications e ottenuto nell'università di Cambridge, il metodo permette di produrre i materiali dell'invisibilità in quantità molto superiori a quelle che finora era possibile ottenere con le attuali tecniche.
''Abbiamo ottenuto un tale livello di controllo delle strutture che finora era stato impossibile raggiungere e questo apre la strada ad un ampio numero di applicazioni pratiche'', osserva uno degli autori della ricerca, Ventsislav Valev.
L'esperimento ha permesso di ottenere stringhe di particelle d'oro 'cucite' fra loro in una struttura ordinata grazie alla luce. La struttura che ne risulta è tale che il materiale riesce a controllare il modo in cui la luce li attraversa.
La chiave dell'invisibilità è infatti nel modo in cui la luce interagisce con un materiale. In condizioni normali, quando la luce colpisce una superficie può essere assorbita o riflessa e questo è ciò che permette di vedere un oggetto. Queste regole non valgono più nel mondo dei materiali che appartengono al mondo della nanotecnologie, dalle dimensioni di pochi miliardesimi di metro.
Questi materiali possono controllare il modo in cui la luce interagisce con essi; in altre parole, un metamateriale può rifrangere la luce nel modo 'sbagliato', rendendo così un oggetto invisibile oppure facendolo sembrare qualcosa di diverso. I ''mattoni'' dei materiali dell'indivisibilità costruiti nell'università di Cambridge sono stati assemblati a partire da nanoparticelle d'oro tenute insieme da luce laser non focalizzata che si comporta come miliardi di minuscoli aghi. In questo modo sono state ottenute lunghe stringhe impilabili l'una sull'altra come fossero mattoncini Lego. Molecole a forma di barra chiamate cucurbiturili (CBs) agiscono come distanziatori, bloccando ciascuna stringa al suo posto e rendendo la struttura ordinata.

Kitsune.

tratto da: ansa

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