L’ambizioso progetto della compagnia giapponese prevede di scavare un grande fosso dove saranno posizionati dei tubi che andranno poi riempiti con una soluzione acquosa di cloruro di calcio raffreddata a -30 ° C. Adesso si è partiti da un progetto pilota che prevede di congelare 11mila tonnellate di acqua radioattiva convogliata sotto due dei reattori fuori uso della centrale ma successivamente, controllato il corretto funzionamento del sistema, si dovrà provvedere a creare un muro di ghiaccio lungo 1,4 km.
Sono passate solo poche settimane dall’inizio dei lavori nel cantiere e già sono sorti i primi problemi che rischiano di compromettere tutto. Gli ingegneri della Tepco, infatti, hanno dichiarato che non si riesce ad ottenere, già nel più piccolo progetto pilota, un raffreddamento uniforme in grado di far ghiacciare l’acqua e che quindi di conseguenza possa andare a creare, come previsto, una barriera efficace.
Per superare il problema i tecnici cercheranno di aumentare il numero di tubi refrigeranti ma ovviamente fioccano le critiche al progetto accusato già da tempo da scienziati e ambientalisti di non essere stato sufficientemente testato prima su ampia scala e tempistiche lunghe.
Nel frattempo comunque la Tepco continua con altri piani e misure volte a rallentare l'accumulo di acqua contaminata. Nonostante questo però circa 300 tonnellate di acqua scorrono ogni giorno e diventano radioattive.
Kitsune.
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